Nelle ultime settimane ho passato molte sere ad aggiornare la piattaforma web SBDI-Panel, il mio software CMS/CMR con cui gestisco contenuti, utenti e archivi di alcune applicazioni online. È la sesta evoluzione del progetto che inaugura una numerazione, ora legata all’anno: la release ufficiale di gennaio si chiamerà SBDI-Panel 26.
SBDI-Panel nasce come strumento essenziale per sostenere un tipico blog con la relativa sezione di archiviazione file: editor pulito e ridotto alle funzionalità necessarie, workflow semplice, gestione documenti e immagini con controlli coerenti. Negli anni il progetto è cresciuto rimanendo volutamente “di nicchia”: codice snello, interventi veloci, sicurezza e personalizzazioni verticali dove servono davvero, senza appesantire l’interfaccia.


In passato il pannello ha retto tranquillamente il backend di alcuni blog di mie aziende clienti e soprattutto di un importante portale d’informazione. Quando poi quel progetto è salito di scala per traffico e carico editoriale, è stato naturale migrare verso una tecnologia più adeguata a quelle dimensioni. L’esperienza raccolta in quel contesto mi ha però guidato in molte delle scelte che porto oggi nella nuova versione.
Su questa release ho lavorato molto sulla sicurezza. Ho rafforzato la gestione delle sessioni, reso più rigorosi i controlli di contesto e affinato la protezione delle operazioni sensibili. Le query sono tutte parametrizzate, gli upload passano da verifiche più attente e l’intero flusso di autenticazione è stato ripulito e reso più robusto come le tecniche attuali consigliano. Non è un cambio di filosofia: è la naturale evoluzione di un progetto che mette stabilità, sicurezza e manutenzione al primo posto.


Inoltre ora è perfettamente “responsive” e quindi utilizzabile su smartphone nel caso di modifiche urgenti mentre, per una migliore visione, i colori dell’interfacciano si scuriscono durante le ore notturne.
Un’altra area su cui ho investito è l’analisi dei dati. Ho integrato un sistema di analytics conforme al GDPR, pensato in ottica privacy-by-design: raccolta essenziale, metriche aggregate, nessun tracciamento invasivo e zero dipendenza da circuiti pubblicitari. Lo scopo è misurare ciò che serve davvero per migliorare contenuti e performance, senza compromettere l’esperienza degli utenti e senza privare l’utilizzatore della piattaforma di quei dati necessari per le analisi periodiche.
L’applicazione è già in beta su Ufficiomarketing.it e, da gennaio, sarà il motore anche del portale museodelbasket-milano.it.
SBDI-Panel 26 rimane, in fondo, ciò che è sempre stato: un strumento su misura, “custom made” come si dice negli ambienti che contano. Non pretende di sostituire le grandi piattaforme generaliste ma preferisce rispondere bene a esigenze specifiche, con un codice chiaro e un ritmo di sviluppo che privilegia solidità e continuità. Gennaio segna solo una tappa: spero che la direzione sia quella giusta.